Scuola soffocata dalla burocrazia: l’appello di Barbero e la protesta dei docenti

Dopo la recente denuncia di Alessandro Barbero, storico e accademico, riguardo al peso eccessivo della burocrazia nella scuola italiana, diversi docenti si sono espressi sui social manifestando una profonda condivisione e riflessione sulle problematiche del sistema scolastico.

Barbero afferma che la scuola è ormai diventata un luogo dominato da scartoffie e burocrazia, a discapito dell’insegnamento e della relazione umana con gli studenti. Diversi insegnanti hanno ripreso questa denuncia, sottolineando come il carico burocratico sottragga tempo prezioso alla didattica e alla cura degli allievi. Le testimonianze esprimono il disagio e la frustrazione di un sistema che non incentiva più la creatività e la passione per l’insegnamento.

La Stampa ha raccolto questi commenti di docenti che lamentano il troppo tempo tolto agli studenti per compilare scartoffie, mentre qualcun altro dichiara che essere in classe è ormai l’unico momento di vera felicità professionale. Altri insegnanti hanno deciso di abbandonare il liceo, stanchi di una scuola che sembra sempre più un’azienda. Una docente ha affermato che oggi la scuola si occupa di tutto tranne che dell’insegnamento, trasformandosi in una macchina che gestisce progetti e riunioni invece di pensare alla didattica.

A ciò si aggiunge il commento di un professore che evidenzia che nessuno ascolta più le richieste dei docenti, mentre altri ancora denunciano la progressiva soffocazione delle energie e passioni. Si osserva con amarezza che i professori vengono sempre più ridotti a “macchine”, perdendo di vista il valore della relazione umana con gli studenti.

L’appello di Barbero, quindi, non è isolato: si inserisce in una più ampia critica di un sistema scolastico che rischia di perdere di vista la sua missione principale. Molti insegnanti si ritrovano a lottare per mantenere viva la passione per l’insegnamento, in una scuola che sembra sempre più allontanarsi dalle esigenze reali di studenti e docenti.

FONTE: “La Tecnica della Scuola”

21/10/2024

Ricordiamo che la SBUROCRATIZZAZIONE DELLA SCUOLA è sempre stata una delle richieste della Gilda degli Insegnanti.
Tanto per citare un esempio, nel 2022 la Gilda organizzò una tavola rotonda intitolata “La burocrazia frena la scuola” nella quale il coordinatore nazionale Rino Di Meglio, alla presenza dell’allora ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ricordò che la scuola è un’istituzione il cui compito è formare i futuri cittadini, chiedendo alla politica “meno leggi (e fatte ‘cum grano salis’), proponendo di “smetterla di far ricadere sui docenti sempre più insegnamenti, scaricando sugli insegnanti i problemi della società e causando la riduzione della loro funzione fondamentale” e augurandosi che si finisse presto “di complicare la vita dei docenti: sarebbe stato saggio “ascoltare il grido di dolore di chi chiede soltanto di poter lavorare serenamente con i propri alunni”.
Ma Barbero testimonia che siamo ancora allo stesso punto (se non peggio…).