Concorsi fase transitoria PNRR: a che punto siamo
Il Ministero ha pubblicato ieri un comunicato sui prossimi concorsi – lo potete leggere qui.
Si attende a breve il bando. Nei mesi precedenti ci sono stati altri annunci, questa però dovrebbe essere la volta buona. Anche perché se si ritarda ancora lo svolgimento del I concorso previsto, il cosiddetto “straordinario ter”, ci sarebbe il forte rischio che non si possa arrivare ad avere le graduatorie del concorso in tempo per le immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico.
Come scrive il ministero nella nota allegata “I primi due bandi – infanzia, primaria e scuola secondaria – saranno per circa 30mila posti” – quelli che dovrebbero arrivare a breve – mentre “i successivi concorsi raggiungeranno il target PNRR di 70mila unità”.
A inizio settembre, il MIM ha ottenuto l’autorizzazione per questo bando che sarà suddiviso tra 21.101 cattedre su posto comune e 9.115 cattedre su posto di sostegno.
Gli ulteriori 14.338 posti di cui il ministero ha parlato con i sindacati dovrebbero riguardare i bandi successivi – o potrebbe arrivare in un secondo tempo una modifica del bando che dovrebbe essere pubblicato a breve.
A questo punto può essere utile ricapitolare ciò che si sa sui concorsi della fase transitoria del PNRR.
QUADRO GENERALE
- I concorsi banditi durante la fase transitoria del PNRR dovranno concludersi entro il 31\12\2024; al momento della pubblicazione degli esiti decadranno le graduatorie di tutti i concorsi, ad eccezione dell’ordinario DD 498\499 -2020 e dello STEM, DL 5\2023 – PA bis
- Sono previste 2 procedure concorsuali
- L’obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è quello di assumere almeno 70.000 docenti entro il 2024 con le nuove regole. Tuttavia, è possibile che ci sia una certa flessibilità in caso di necessità, come ad esempio una proroga per completare le procedure avviate. Questa eventualità potrebbe fornire un po’ di respiro alla macchina amministrativa e universitaria chiamata a formare e selezionare un notevole contingente di aspiranti docenti in tempi ristretti
I CONCORSO PNRR (straordinario ter)
Ai sensi del Decreto 3 agosto 2023 (GU n. 211 del 9 settembre 2023) con questo concorso saranno reclutati 30.126 n docenti di cui:
- 21.101 su posto comune
- 9.115 su posto di sostegno
È stata avanzata richiesta da parte del MIM di ulteriori aggiuntivi 14.438 posti, se ne attende l’autorizzazione, quindi i posti potrebbero essere in totale 44.564.
La procedura è rivolta ai candidati in possesso:
- dell’abilitazione all’insegnamento e\o titolo di specializzazione su sostegno
- del titolo di studio di accesso all’insegnamento (Laurea) più i 24 CFU conseguiti entro il 31-10-2022
- tre anni di servizio nell’ultimo quinquennio, di cui uno specifico sulla CDC cui intendono partecipare, svolti anche nelle scuole paritarie
- ITP: diploma
II CONCORSO PNRR (ordinario)
Dopo lo “straordinario ter” si prevede un secondo concorso ordinario, che dovrebbe essere rivolto a coloro che non hanno conseguito i 24 CFU in tempo utile e quindi:
- Docenti che avranno conseguito almeno 30 dei 60 cfu previsti dalla nuova disciplina per ottenere l’abilitazione. Il numero di posti disponibili sarà determinato dai pensionamenti, che mediamente ammontano a circa 25.000 unità. Eventuali posti non coperti dal primo concorso potranno essere aggiunti alla disponibilità del secondo.
OSSERVAZIONI DELLA GILDA DEGLI INSEGNANTI
LA GILDA ritiene che:
- Ci siano troppe graduatorie ancora non esaurite dei precedenti concorsi, dalle quali si potrebbe continuare ad attingere
- Lo svolgimento dei concorsi banditi nel 2020 è stato molto tardivo, mal organizzato e non ha raggiunto l’obiettivo di stabilizzazione del precariato.
- Che si sono riscontrati troppi errori nelle prove a risposta chiusa del concorso ordinario 2020, ritardando di 3 anni le relative GM
- Visto il malfunzionamento nell’ espletamento dei precedenti concorsi, sarebbe meglio ritornare ad assumere da tutte le graduatorie ancora esistenti, comprese le GPS
- Le commissioni esaminatrici dei concorsi, non sono state né saranno adeguatamente retribuite e che non si prevede per loro l’esonero dal servizio. A tal proposito, la GILDA ritiene che i docenti componenti le commissioni esaminatrici debbano essere correttamente compensati ed esonerati dall’insegnamento.