Maturità 2024, pubblicata l’ordinanza: che fine hanno fatto le linee guida sull’orientamento?

È stata pubblicata in questi giorni l’ordinanza ministeriale (n. 55 del 22 marzo) che disciplina lo svolgimento dell’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2023/2024.

Non vi sono presenti grandi novità, anche se si prevedeva che qualche notizia sull’orientamento, tanto promosso dal MIM, sarebbe stata introdotta. Invece, il tema dell’orientamento nell’ordinanza non è affatto citato: non viene citato il DM 328, non si parla di E-portfolio o di capolavoro e men che meno di moduli di orientamento.

Anche dei docenti tutor e della loro azione nemmeno l’ombra: non sono citati neppure all’articolo 10 dedicato al documento del 15 maggio, ovvero il documento compilato dal consiglio di classe per presentare il percorso educativo e didattico realizzato dalla classe.

Lo stesso accade all’art. 22, dedicato al colloquio dove si ribadisce che:

  1. Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale della studentessa o dello studente (PECUP). Nello svolgimento dei colloqui la commissione d’esame tiene conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello studente.
  2. il candidato dimostra, nel corso del colloquio:
  3. di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline, di essere capace di utilizzare le conoscenze acquisite e di metterle in relazione tra loro per argomentare in maniera critica e personale, utilizzando anche la lingua straniera;
  4. di saper analizzare criticamente e correlare al percorso di studi seguito e al PECUP, mediante una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze svolte nell’ambito dei PCTO o dell’apprendistato di primo livello, con riferimento al complesso del percorso effettuato, tenuto conto delle criticità determinate dall’emergenza pandemica;
  5. di aver maturato le competenze di Educazione civica come definite nel curricolo d’istituto e previste dalle attività declinate dal documento del consiglio di classe.

Insomma: sono presenti PCTO, educazione Civica, curriculum dello studente, però in nessun punto dell’ordinanza viene citato esplicitamente l’orientamento (che è cosa ben diversa dal PCTO, così come è diverso l’E-portfolio del curriculum).

Ciò in totale discrepanza con La Guida agli Esami di Stato che si trova nel sito internet del Ministero, (https://www.istruzione.it/esami-di-stato/tutto-sulla-maturita-2024.html), dove si parla delle “Linee guida per l’orientamento emanate in attuazione della riforma prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”,  di “informazioni sul curriculum dello studente desunte dall’E-Portfolio orientativo personale delle competenze introdotto dalle Linee guida per l’orientamento”

Probabilmente chi ha scritto l’ordinanza si è reso conto che forse non era il caso di chiedere di inserire cose in realtà al momento pressoché inesistenti o quasi (si pensi ad esempio al tema E-portfolio) perché non realizzate nel corso dell’anno scolastico 2023/24.

Legittimo chiedersi se la spesa per i tutor sia giustificata oppure se si tratta di un’ennesima moda ormai già passata, un altro tentativo fallito di introdurre il tanto decantato “middle management”.