Pensioni scuola, cosa cambia nel 2023: Quota 103 e opzione donna

Tramite la legge di bilancio, il nuovo Governo Meloni sta apportando modifiche per scongiurare il ritorno alla legge Fornero.

Dal primo gennaio del prossimo anno sarà possibile andare in pensione – anche nella scuola – con Quota 103 e opzione donna. Vediamo in cosa consistono.

Sono scadute il 21 ottobre le domande di pensionamento per il personale docente e ATA, che prevedevano i seguenti requisiti contributivi:

  • pensione di vecchiaia: d’ufficio 67 anni al 31 agosto 2023, a domanda
    67 anni al 31 dicembre 2023. Anzianità contributiva minima di 20 anni;
  • pensione di vecchiaia ape social: a domanda 66 anni e 7 mesi al 31 dicembre 2023. Anzianità contributiva minima di 30 anni al 31 agosto 2023
  • pensione anticipata: entro il 31 dicembre 2023 per le donne anzianità contributiva minima di 41 anni e 10 mesi, per gli uomini 42 anni e 10 mesi
  • opzione donna: al 31 dicembre 2021 anzianità contributiva di 35 anni + 58 anni maturati
  • quota 100 e 102: entro il 31 dicembre 2021 anzianità contributiva minima di 38 anni +62 anni; entro il 31 dicembre; 2022 anzianità contributiva minima di 38 anni + 64 anni.

Nel 2023 – si tratta di una misura ponte, nel prossimo anno dovrebbe arrivare l’ennesima riforma -, si potrà andare in pensione anche con 62 anni di età e 41 anni di contributi (Quota 103).

Secondo le prime stime INPS, sarebbero interessati a questa misura circa 48.000 lavoratori. 

La legge di bilancio 2023 prevede anche una proroga di Opzione donna, quindi fino alla fine del 2023, ma cambiano i requisiti e la platea dei beneficiari si restringe ad appena 3mila uscite. Il riconoscimento dell’uscita anticipata è limitato a tre categorie: chi assiste un coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap, chi ha una invalidità uguale o superiore al 74%, chi è stata licenziata o lavora per un’impresa per la quale è attivo un tavolo di crisi.

I requisiti anagrafici sono:

  •  58 anni con 2 figli o più
  •  59 anni con 1 figlio solo
  •  60 anni negli altri casi.

Per avere certezze su come sarà Opzione donna, la possibilità di andare in pensione che viene riservata al genere femminile con ricalcolo dell’assegno solo contributivo, bisognerà aspettare la versione definitiva della legge di Bilancio.

Nell’anno nuovo si riaprirà quindi la funzione su Istanze Online, per poter presentare domanda di pensione entro il 28 febbraio. Oltre a questo bisognerà presentare domanda di pensione anche all’INPS.